I supplì al telefono sono un’iconica specialità romana, amata per il suo cuore filante e il sapore irresistibile. Si tratta di crocchette di riso, tipicamente al ragù, farcite con mozzarella e poi fritte fino a ottenere una crosta dorata e croccante. Il nome “al telefono” deriva da una curiosa caratteristica: quando il supplì viene aperto, la mozzarella filante forma una sorta di “filo” che ricorda quello di una vecchia cornetta telefonica.
I supplì hanno origini che risalgono all’Ottocento, quando comparvero nelle friggitorie e nelle osterie di Roma. Il nome stesso, “supplì”, sembra derivare dal francese sorpresa , che significa “sorpresa”: infatti, il cuore filante di mozzarella all’interno del supplì era, ed è tuttora, una piacevole sorpresa per chi lo addenta. Questa ricetta nasce come piatto di recupero: il riso avanzato veniva mescolato con ragù o sughi di carne e poi fritto, trasformando così gli avanzi in una gustosa leccornia.
Tradizionalmente, i supplì al telefono si preparano con un ripieno di ragù di carne e vengono impanati in pangrattato prima di essere fritti in olio bollente. Il risultato è una delizia croccante fuori e morbida all’interno, dove il sapore del ragù si combina con il filare della mozzarella. I supplì sono oggi uno dei simboli dello street food romano e si trovano in tutte le rosticcerie della città, accanto a pizze e altre sfiziosità.
Curiosità: a differenza degli arancini siciliani , i supplì romani sono tradizionalmente farciti con ragù e mozzarella, senza aggiungere altri ingredienti. Questa semplicità è ciò che li rende speciali, perché esalta il gusto della mozzarella e del riso insaporito dal sugo. Il supplì è diventato un’icona così amata che i romani non mancano mai di ordinarlo come antipasto o spuntino veloce, rendendolo parte integrante della loro cultura gastronomica.