Le penne all’arrabbiata sono uno dei piatti più iconici della cucina romana, famoso per il suo carattere deciso e il sapore piccante. Il nome “arrabbiata” deriva proprio dalla reazione che provoca il peperoncino, l’ingrediente principale, che può far “arrossire” chi lo mangia, come se fosse “arrabbiato”. Questa ricetta, di origine popolare, è amata per la sua semplicità e intensità, e rappresenta in pieno lo spirito della cucina romana: pochi ingredienti, ma sapori forti e diretti.
La preparazione è semplice e veloce, un aspetto che ha contribuito alla sua diffusione nelle trattorie e tra i romani stessi. Gli ingredienti principali sono solo penne rigate , pomodori , aglio e peperoncino (talvolta un po’ di prezzemolo fresco). Si comincia con un soffritto di aglio e peperoncino nell’olio d’oliva, a cui si aggiungono i pomodori pelati o freschi, tagliati a pezzetti. Il sugo viene cotto fino a raggiungere una consistenza densa e saporita, e infine si uniscono le penne cotte al dente, che assorbono perfettamente il condimento.
Una curiosità interessante è che questo piatto è diventato famoso anche all’estero grazie al cinema italiano. Le penne all’arrabbiata compaiono, per esempio, nel film “La Grande Abbuffata” di Marco Ferreri (1973), un’opera che celebra (e critica) la passione italiana per il buon cibo.
Inoltre, le penne rigate sono scelte appositamente per la loro capacità di trattenere il sugo grazie alla superficie rigata, rendendo ogni boccone un’esplosione di sapore. Alcuni ritengono che l’arrabbiata, con il suo sapore piccante, sia nata come piatto “dopo sbornia” per via del potere del peperoncino di stimolare il metabolismo e favorire la digestione.
Oggi, le penne all’arrabbiata sono un piatto immancabile nei menù delle trattorie romane e sono amate in tutta Italia e all’estero, simbolo della tradizione romana in tutto il mondo.