Gricia

La Gricia , conosciuta anche come “amatriciana bianca”, è uno dei pilastri della cucina romana e laziale, celebre per la sua semplicità e sapore intenso. Composta da pochi ingredienti – guanciale, pecorino romano, pepe e pasta – questa ricetta è considerata l’antenata dell’Amatriciana, privata però di pomodoro, che arrivò in Europa solo dopo la scoperta delle Americhe.

Un’ipotesi interessante sulle origini del nome “Gricia” la legge al piccolo borgo di Grisciano , vicino ad Amatrice, anche se alcuni sostengono derivi dal termine romano “gricio”, usato per indicare i venditori di generi alimentari, spesso immigrati dal nord Italia e dalla Svizzera. Questi commercianti avevano con sé ingredienti di base come pasta, guanciale e formaggio, probabilmente dando vita a questa preparazione rustica.

La Gricia è un inno alla cucina pastorale laziale, semplice ma ricca. La preparazione prevede di cuocere il guanciale a cubetti in una padella senza aggiungere olio, lasciandolo rosolare fino a che diventa croccante e rilascia il suo grasso saporito, che fungerà da base per il condimento. La pasta, solitamente rigatoni o mezze maniche, viene poi mantecata direttamente nella padella con il guanciale e abbondante pecorino romano grattugiato, creando una crema naturale grazie all’amido della pasta e al grasso.

Una curiosità è che la Gricia, pur nella sua semplicità, richiede una grande attenzione nell’equilibrio dei sapori: il guanciale, con il suo grasso delicato, e il pecorino, sapido e deciso, devono fondersi alla perfezione. La Gricia è uno di quei piatti che riassumono l’essenza della cucina romana: pochi ingredienti eccellenti, una tecnica precisa e un sapore indimenticabile che racconta la storia di pastori, commercianti e tradizione popolare.

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