La grattachecca è una delizia rinfrescante tipica dell’estate romana, amata dai locali e dai turisti per il suo carattere semplice e genuino. Si tratta di un’antica ricetta che risale agli inizi del Novecento, quando le famiglie romane preparavano una bevanda con ghiaccio tritato, sciroppi alla frutta e talvolta pezzi di frutta fresca, per combattere la calura estiva.
A differenza della granita siciliana, la grattachecca viene preparata con ghiaccio tritato a mano – in origine, infatti, il ghiaccio era una grande lastra che veniva “grattata” con una spatola di metallo per ottenere dei cristalli leggeri e irregolari. Il nome stesso “grattachecca” deriva proprio dal verbo “grattare” e da “checca,” un termine romano popolare che indicava il blocco di ghiaccio. Ancora oggi, nelle storiche chioschi romani come quelli lungo il Tevere oa Trastevere, il ghiaccio viene grattato a mano, mantenendo viva questa tradizione antica.
La scelta dei gusti è un altro elemento distintivo: i più classici includono amarena, menta, orzata e limone, ma esistono infinite varianti che combinano sciroppi di frutta, spesso guarnite con pezzi di frutta fresca come fragole, cocco o ananas. Una curiosità è che ogni chiosco storico ha la sua “ricetta segreta” di grattachecca, con piccole variazioni nella scelta degli sciroppi o nelle combinazioni di frutta che rendono ogni grattachecca leggermente a diversa seconda di dove la si prova.
Ancora oggi, la grattachecca è simbolo della tradizione estiva romana, e gustarla è un piccolo rito, un’esperienza che porta chi la assapora indietro nel tempo, tra le strade e le atmosfere di una Roma d’altri tempi.